Abbiamo sette milioni di pecore

pecore_240

Si usa dire che quando si hanno problemi a prender sonno occorra contare le pecore. Verrebbe allora da annotare, con una battuta, che dormirà sonni molto, molto profondi chi ha dovuto contare la numerosità delle pecore allevate in Italia. Be’, volete sapere quante sono? Sono sette milioni e duecentomila. Badate: sono quasi duecentomila in più rispetto a cinque anni fa. Lo dice uno studio della Coldiretti, basato sulle stime della Commissione europea. E si tratta di un’inversione di tendenza dopo decenni di calo della pastorizia.
“A sostenere la rinascita è stato – spiega la Coldiretti – il boom della domanda all’estero di formaggi”, ma anche quelle attività innovative che hanno portato la pastoria a contribuire ad attività come la cosmetica, la moda, la manutenzione ambientale, la pet therapy, fino alla produzione di gelato al latte di pecora, giusto per fare qualche esempio.
“Il clima più positivo ha spinto anche l’occupazione ed in Italia – dice la Coldiretti – si stima che siano circa duemila i giovani che hanno scelto di mettersi alla guida di un gregge in una scelta di vita dove a preoccupare più della crisi in questo momento sono i ritardi e le inefficienze della burocrazia e gli attacchi degli animali selvatici, dai cinghiali ai lupi, che si sono moltiplicati nelle campagne. Si tratta in gran parte di giovani che intendono dare continuità all’attività dei genitori, ma ci sono anche ingressi ex novo spinti dalla voglia di trovare una occupazione alternativa a contatto con la natura”.
“Con i giovani pastori – rileva la Coldiretti – tornano anche le antiche razze e sono ben 38 quelle salvate dall’estinzione dagli allevatori italiani”.
Be’, volete che vi dica? A me questa cosa del ritorno all’allevamento delle pecore piace. Magari mi piace un po’ meno se è una scelta forzata dalla crisi, ma comunque vedere l’allevamento ovino tornare a occupare terre abbandonate mi piace.