In America le recensioni contano eccome

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In genere, non sono uno che crede molto agli svariati annunci che compaiono periodicamente qui e là sulle tendenze del mercato del vino, soprattutto quello americano. Non ci credo molto semplicemente perché non credo che esista “il” mercato del vino. Ritengo invece che esistano più segmenti di mercato per ogni area geografica di destinazione. L’importante è capire, di volta in volta, quale sia il segmento più interessante per ciascun vino in ciascuna area di destinazione. Mica facile.
Sta di fatto che mi ha colpito un articolo di Wine Enthusiast sul decimo rapporto annuale sul mercato statunitense del vino, della birra e dei distillati stilato dal Wine Market Council e dalla Nielsen.
In particolare, ho trovato interessanti tre dati.
Il primo è quello riferito al crescente interesse delle donne americane per il vino. Per la prima volta, in America le donne hanno superato, seppur di poco, gli uomini nei consumi complessivi di alcolici. Oggi il mercato americano è spaccato a metà. Si aprono prospettive nuove? Vallo a sapere, ma bisogna prendere atto del cambiamento.
Secondo aspetto: nel 2014 ha fatto il proprio ingresso nel mercato del vino la cosiddetta iGeneration, quella dei nati fra il 1995 e il 2015. Hanno quella “i” davanti a “Generation” perché sono la generazione di internet. Ci si aspetta, secondo il report, che facciano uso di internet anche per orientare le proprie scelte nell’ambito del vino. Interessante anche questo, ma è un discorso soprattutto in divenire, mi pare, che interesserà semmai le scelte di mercato dei prossimi anni, quando crescerà progressivamente il numero dei giovanissimi che potranno bere alcolici.
Ora, l’obiezione dei seguaci della rete la avverto che arriva: “internet è importante anche per le altre generazioni, per quelli nati prima del ’95”. Vero, ma in parte. È vero infatti che – come dice l’articolo di Wine Enthusiast – i social media sono “the key to wine conversation”, la chiave per la conversazione sul vino. Ma la ricerca, e questo è il terzo aspetto che ho trovato interessante e per certi versi inatteso, spiega che i Millenials, cioè la gente che va dai 21 ai 38 anni di età, stanno tornando ai “metodi tradizionali” nelle loro scelte vinicole. D’accordo, sono curiosissimi, e cercano sempre cose nuove, e influenzano il mercato, visto che il 30 per cento dei 70 milioni di Millenials beve vino e che la percentuale sta aumentando. Ma il 56 per cento degli stessi Millenials dice anche che le recensioni sono “estremamente” o “molto” importanti nella loro scelta di un vino. Insomma, altro che social network: qui si sta tornando alle wine reviews, alla critica vinicola.