Bordeaux primeurs 2014: Saint-Estèphe

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Nella logica di continuità con Pauillac e Saint-Julien, di cui ho già detto nei giorni scorsi, Saint-Estèphe annovera alcune delle riuscite più eclatanti di questo nuovo millesimo del 2014. Anche se alcuni dei migliori non hanno partecipato alle degustazione dell’Ugcb, gli assaggi che ho potuto fare sono stati sufficienti a confermare le attese. Prezzo permettendo, saranno dei vini da acquistare senza problemi. L’unica difficoltà è che dovremo aspettarli a lungo.
Di seguito le mie valutazioni, in ventesimi.
Château Cos Labory
55% cabernet sauvignon, 40% merlot, 5% cabernet franc. Austero e minerale, più fine che potente. Grande progressione al palato, sostenuto da una acidità che regala lunghezza e bevibilità. 17/20
Château Lafon-Rochet
Balsamico e profumato di cedro. Ha un attacco sapido e chiude con molta eleganza su tannini fini. Un eccellente esempio di come si dovrebbe usare il legno. 16,5/20
Château Ormes di Pez
Cabernet sauvignon 47%, merlot 44%, cabernet franc 7%, petit verdot 2%. 45% legno nuovo. Qui invece abbiamo un esempio di eccesso di legno nuovo e di estrazione eccessiva. Si è ricercata la potenza, ma la materia è medriocre e non riesce a tenere a bada i tannini molto duri. 15/20
Château de Pez
56% cabernet sauvignon, 41% merlot, 3% petit verdot). Rotondo, maturo, fruttato. Il legno c’è,ma è gestito abbastanza bene. Si percepiscono anche fiori e frutta acidula. Buona lunghezza, morbido e nervoso. Serve prestare attenzione all’affinamento per non rovinare il frutto. 16,5/20
Château Phélan Ségur
64% cabernet sauvignon, 36% merlot. Un profilo più modesto, il liquido resta vinoso e appaiono note vegetali non molto nobili. Morbido e facile, il legno si sente troppo. 14,5/20

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