Ho assaggiato il Tavernello medagliato

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Ricordate i risultati del concorso enologico internazionale di Bruxelles, quello che quest’anno si è svolto a Jesolo? Ebbene, rammento che all’edizione 2015 del Concours Mondial de Bruxelles ha avuto la medaglia d’argento il Tavernello Syrah – Cabernet Varietale d’Italia della Caviro. Sì, il Tavernello, proprio il Tavernello, anche se non è mica quello nel cartone: questo è uno dei vini varietali in vetro. Medagliato con l’argento.
Ho voluto assaggiarlo, questo vino. Per vedere com’è, per farmene un’opinione. Tanto, non è un grande investimento: sugli scaffali dei supermercati lo si trova intorno a 2,90 euro. Io l’ho preso all’Iper Orvea di Affi.
Allora, cominciamo dall’etichetta. Ci sta scritto Rosso d’Italia e poi Syrah-Cabernet e poi una serie di vocaboli seduttivi: rotondo, atmosfera, fruttato, intenso, calore, equilibrato. La comunicazione è mirata a rendere da subito un’idea del vino.
Sulla retroetichetta di spiega che questo qui “è un vino che nasce dalla selezione delle uve Syrah e Cabernet, tutte italiane, dei viticoltori Tavernello”. Non si specifica l’area d’origine, né credo si potrebbe farlo, trattandosi di un vino privo di menzione geografica (insomma, è un ex “vino da tavola”, per intenderci). La retro avverte che questo taglio varietale è nato in occasione del trentennale della fondazione dei “viticoltori Tavernello”. E che è imbottigliato nella cantina Caviro di Forlì.
Non è indicata l’annata. Il lotto della mia bottiglia è il 29148, o almeno penso sia questo il lotto, perché è l’unico numero che trovo.
Annoto poi che sulla retro sta scritto che “Tavernello è per un consumo del vino moderato e ai pasti”, e anche in questo caso la comunicazione fa centro.
Stappo.
È chiuso con un tappino di sughero conglomerato da 38 millimetri.
Verso.
Nel bicchiere ha un colore rubino-violaceo.
Al naso propone d’immediato memorie di mora e di pepe, tracce verdi e toni vinosi.
In bocca è soprattutto la speziatura pepata a farsi avanti. Il frutto (della mora, della prugna) è sotteso. La persistenza non è il suo carattere saliente, ma non è comunque disprezzabile. Il calore dell’alcol si avverte abbastanza (si dichiarano 13 gradi), e dunque se lo si vuol bere è meglio rinfrescarlo un po’ prima della stappatura (giustamente in retroetichetta si consiglia di berlo a 16-18 gradi di temperatura). Trovo tuttavia qualche tannino un po’ asciutto, magari ceduto dal tappo, chissà.
La medaglia?
La medaglia d’argento il Concours di Bruxelles la attribuisce a quei vini che abbiano ottenuto da parte della giuria una valutazione media compresa fra 83 e 86,5 centesimi. Onestamente alla bottiglia che ho comprato e assaggiato non glieli darei, ma dipende molto anche dalla conservazione: non so da quanto tempo fosse sullo scaffale. Non solo: dipende pure dai criteri utilizzati per l’attribuzione dei punteggi, e i miei sono abbastanza retrittivi. Credo invece che se si seguono i criteri di attribuzione dei punteggi dell’Oiv, una bottiglia di questo vino che sia stata confezionata da tempo non lungo gli 83 punti li possa ottenere.
In ogni caso, ho tastato decine se non centinaia di vini doc di livello ben inferiore.


2 comments

  1. Roberto Gatti

    Ciao Angelo, quando un amico mi ha segnalato l’attribuzione di una medaglia d’argento al Tavernello ho avuto un sussulto e mi sono detto : ” O mio Dio chissà adesso quante polemiche salteranno fuori “, invece il tuo articolo mi conforta perchè :
    1 ) non è il Tavernello che tutti conosciamo, ovvero quello in brick ;
    2 ) di te mi fido e quindi mi conforta leggere che un 83/100 glieli avresti dati anche tu ;
    3 ) teniamo conto che in questo concorso, cosi’ come in tutti, le degustazioni avvengono ” alla cieca ” proprio per non influenzare i degustatori dal nome, blasone, prezzo ecc.
    Questo tuo articolo lo ripropongo sul mio sito
    Grazie a presto
    Roberto

  2. Douglas

    amen fratello 😊

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