Il Borgogna e l’età della ragione

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Riprendo senza tanti commenti una lettera scritta da uno dei più importanti vigneron di Borgogna, Jacques-Frédéric Mugnier. Comunque la pensiate, e mi piacerebbe saperlo, è un atto di accusa e di coraggio di chi ha capito come ormai certi vini siano un falso lusso (vedi l’articolo da me commentato di Matt Kramer). Falso lusso perchè chi li compra spesso non ha cultura, non ha il tempo o la voglia di attenderli, li esibisce come un trofeo, irragiungibile da chi non dispone di mezzi finanziari illimitati. Certo che i prezzi dei migliori di Borgogna non aiutano a risolvere la questione.
Di seguito la mia traduzione della lettera.
Signori,
nessuno mi criticherà se dico che nessun vino si può definire “grande” se non possiede la capacità di migliorare nel tempo. Purtroppo di questi tempi la pazienza non è la virtù più comune, e i vini più maturi sono diventati difficili da trovare.
Sono troppe le grandi bottiglie che vengono aperte appena qualche mese o al massimo un paio di anni dall’imbottigliamento, in un momento nel quale possono solo offrire una pallida idea della loro grandezza. È come voler vedere un’opera sul cellulare.
Capisco tutte le ragioni che rendono difficile per un consumatore o per un professionista, distributore, enotecario o ristoratore che sia, stoccare e invecchiare un vino. Resta il fatto che il consumatore non troverà tutto il piacere che si attende da queste costosissime bottiglie, e dirà di averne abbastanza. Se non viene offerta l’opportunità di assaggiare vini a maturità, il desiderio di farlo sarà perduto. E i produttori smetteranno di realizzare bottiglie da lasciare invecchiare.
Il nostro Musigny è uno di questi vini, e più di ogni altro non solo ha bisogno, ma richiede pazienza.
Di conseguenza ho deciso di prendere la mia parte di responsabilità per impedire che il mio vino finisca sulle tavole dei clienti ancora prima che riesca ad iniziare a mostrare le sue qualità. Da oggi in poi offrirò al pubblico il mio Musigny solo dopo che sarà stato conservato per alcuni anni nelle nostre cantine.
Grazie per il vostro supporto.
Jacques-Frédéric Mugnier

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4 comments

  1. Nic Marsél

    E se ci fosse, che so io, un tappo a vite, magari si aspetterebbe con meno ansia 🙂

  2. Il chiaro

    E quanto ci costa questa inizativa in termini di aumento di prezzo?

  3. Mario Plazio

    Mario Plazio

    Stiamo parlando di Musigny, ovvero uno dei più grandi, rari e cari vini di Borgogna. Io non me lo potevo permettere prima (se qualcuno me lo vuole regalare fornisco il mio indirizzo), e non me lo posso permettere nemmeno ora. Sono vini iconici che la maggior parte degli umani non riesce a prendere perchè oltre al costo c’è la rarità della bottiglia. Serve entrare in una waiting list e sperare, soldi permettendo, che ti sia concessa una bottiglia, forse due. La cosa più probabile è invece che non accettino alcun nuovo cliente.

  4. #angeloperetti

    #angeloperetti

    @Nicola. Esatto!

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