Il rosé della Provenza avrà le bolle?

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La Provenza è il territorio leader assoluto nella produzione di vini rosati. Non ho dubbi che, oltre che sotto il profilo quantitativo, lo sia anche dal lato qualitativo. Da quelle parti si fanno dei capolavori assoluti fra i vini in rosa. Ma si tratta sempre di vini fermi e secchi.
Adesso ecco che si profila una novità. I rosatisti provenzali pensano di fare (anche) i rosé con le bolle. L’ho letto su La Revue du Vin de France. C’è infatti chi sta lavorando alla nascita di una aoc (una denominazione di origine) Côtes de Provence effervescent. A farsene promoter è Olivier Brun, che appartiene allo staff familiare di Château de Brigue, un’azienda che non scherza, in fatto di rosé. Prova ne sia che il suo prodotto di punta, il Brigue Royal, esce di cantina poco sotto i 20 euro.
Il progetto dell’aoc pétillant sta facendo passi in avanti e pare che per fine anno il dossier sia pronto per essere sottoposto all’Inao, l’istituzione nazionale francese che sovrintende alle denominazioni di origine. Il metodo dovrebbe essere quello tradizionale, quello che noi qui in Italia chiamiamo metodo classico. Ma sarà vietato fare cuvée con vini di annate diverse. Per quel che riguarda la liquer d’expédition, si pensa di limitarla al massimo, per non rischiare di cancellare le caratteristiche tipiche dei rosé provenzali.
C’è anche un’idea sui prezzi, per questo nuovo rosé di Provenza con le bolle: dovrà collocarsi nella fascia degli Champagne “d’entrée de gamme”, e dunque sotto i 20 euro a bottiglia.

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