La Tavernaccia a Roma

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Il vicolo è in quella zona di Roma che sta fra i quartieri di Testaccio, Trastevere e Porta Portese. Non una delle zone più frequentate dai turisti, insomma. Però ho visto del fermento, da quelle parti, vecchie strutture che diventano fucine di cose innovative. Devo approfondire. Magari lo farò quando avrò occasione – se ne avrò l’occasione – di andare di nuovo alla Tavernaccia, una trattoria che – dice l’insegna – è aperta dal 1968, ma di cui ho saputo solo di recente.
In realtà, è un po’ trattoria e un po’ pizzeria. Le pizze che uscivano dal forno mi sembravano invitanti, ma non le ho provate. Invece mi sono dedicato soprattutto ai primi, perché questo era il consiglio che avevo ricevuto e il motivo per cui sono voluto andarci.
Ma faccio un passo indietro. Dentro, il locale è carino, con quei mattoni a vista. I tavolini sono abbastanza vicini, ma questo è uno standard delle trattorie della capitale. Il servizio è cortese, lo staff giovane.
Ho visto che per antipasto gli habitué chiedono del prosciutto di montagna umbro tagliato a vista a coltello. Io invece ho cominciato con tre bruschettine col ciauscolo, con lardo e miele e col pomodoro, e devo dire che ne sono rimasto soddisfatto.
Poi, dicevo, i primi. Perfettamente al dente i rigatoni all’amatriciana, gustosi gli spaghettoni all’uovo alla gricia, da leccarsi i baffi le pappardelle al ragù bianco di cinghiale.
Un assaggio del maialino cotto al forno mi ha confermato che la cucina è valida.
Altrettanto valida la carta dei vini, non enorme, ma capace di offrire bottiglie interessanti anche a chi va in cerca di piccole cantine e di vini non convenzionali.
Insomma, bene.
La Tavernaccia – via Giovanni da Castelbolognese, 63 – Roma – tel. 06 5812792

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