Lui si chiama Christophe Navarre. È nato nel 1958 in Belgio. Dal 2001 è presidente e direttore generale del gruppo Moët Hennesy, l’azienda numero uno al mondo per lo Champagne e il Cognac. Insomma, una delle persone più potenti del globo nel settore dei vini e dei distillati. Ha una parola d’ordine: “L’importante è essere copiati, ma mai eguagliati”. Ha ragione.
Leggo una sua intervista sul numero di marzo della Revue du Vin de France. Credo che quella frase sia perfetta per chiunque voglia fare impresa. Non devi avere paura che ti copino, basta che tu sia irraggiungibile, e la differenza si noterà. Anzi, chiunque tenti di imitarti, alla fin fine non farà altro che mettere in luce il fatto che tu sei il migliore.
La domanda c’entra con l’Italia, eccome se c’entra. Perché nel mondo c’è una bolla diversa dallo Champagne che sta crescendo vertiginosamente. È il Prosecco, di cui tante volte si legge di qui e di là che ha superato lo Champagne. Ovvio che nell’intervista se ne parli. La redazione della Revue gli ha chiesto se il boom degli sparkling wines italiani e spagnoli sia una minaccia per lo Champagne.
E lui: “Esiste un movimento mondiale verso gli spumanti, i Prosecco, i Cava, ma noi diamo il nostro contributo con il nostro marchio Chandon… A parte la battuta, la concorrenza è una cosa sana. In Champagne, abbiamo la chance di avere una denominazione d’origine: lo Champagne non può nascere che in Francia, in una zona delimitata per legge. Da dove viene l’idea che noi dovremmo impedire ad altri di fare certe cose solo perché ci potrebbero fare ombra? L’importante è essere copiati, ma mai eguagliati. Tocca a noi essere essere buoni. È per questo che non parlo mai di Champagne, bensì delle nostre marche, Moët & Chandon, Dom Pérignon, Krug, Ruinart. Il loro lavoro è: fare del buon Champagne ma anche costruire un’immagine, affermare una storia e un’identità per essere i più desiderati”.
Affermare il marchio dentro a una denominazione, ed essere leader. Grande lezione di marketing. Grande lezione di saggezza. Annotarlo, prego.
