Ma come hai fatto?

“Ma come hai fatto a lasciare la Toscana e a trasferirti in Veneto? Non ti manca? Io adoro la Toscana! Ci sono andata un sacco di volte in vacanza, è stupenda e si mangia benissimo!”
È la domanda che ricevo ogni volta che qualcuno mi sente parlare e riconosce il mio accento fiorentino, ormai ibridato trevigiano. Io sorrido, alzo la mano con l’indice puntato verso la natura di queste zone meravigliose e rispondo: “Perché qui cosa manca?”
L’ultima volta che questo dialogo è avvenuto ero a Ponte nelle Alpi, sul cucuzzolo di una montagna, dove il panorama si apriva alla luce del sole, tra il verde dei boschi, la cima dei monti brizzolati di neve e l’acqua del lago che specchiava tutto quello che poteva.
Non è una questione paesaggistica. Ho lasciato la Toscana perché non stavo bene, non stavo vivendo me stessa. Sono arrivata in Veneto per motivi che ai più sembrano casuali, ma il destino ci ha messo lo zampino. È qui che sono nata ed è qui che sono a casa. Anche se ora, dopo anni di ricerca del mio Io più profondo, posso affermare che “casa” è dentro di me, di là da ogni confine e collocazione geografica. Casa è dove sto bene, casa è nel silenzio del cuore che vive la gioia.