Pensieri positivi

parole

Non ci sono incontri casuali. Fosse anche un fugace scambio di sguardi o qualcuno che si avvicina per pestarmi un piede, considero ogni interazione con approccio didattico. In una vita dove il mio compito è spogliarmi del superfluo per esprimere me stessa, qualunque situazione, è una lezione. Quella di oggi mi sta particolarmente a cuore. Siamo facendo una degustazione del Prosecco Superiore di Andreola, direttamente in azienda. Stefano Pola, titolare e produttore, mette sul tavolo una bottiglia di passito dal nome Pensieri. “Pensieri… speriamo che non ne faccia venire, ché ne ho già abbastanza” dico io. A volte sono contenta di non riuscire a stare zitta. Sono seduta in mezzo a Celeste ed Evaldo, due compagni di tour meravigliosi, due persone che mi onoro di aver conosciuto. Evaldo coglie il mio appunto e risponde: “Perché dici così? Il pensiero non è negativo, esprime un’idea, un concetto, può essere filosofico…” Accidenti, è vero! Mi accorgo di essere caduta nella trappola della degenerazione delle parole. Di tutti i significati che la parola “pensiero” porta con sé, ho adottato soltanto l’unico con valenza negativa. Mi torna in mente un episodio vissuto al liceo quando il professore di latino mi chiamò “peripatetica” poiché percorrevo chilometri, su e giù, lungo il corridoio, nei momenti di pausa. Rimasi sbigottita finché Aristotele non accorse in mio aiuto. Le parole sono importanti ed è un vero peccato usarle in malo modo o buttar via gran parte del loro significato. All’ignoranza c’è rimedio, per fortuna.