Per favore, Vinitaly ricordi Angelo Betti

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L’idea me l’ha data Giorgio Gioco, il cuoco del Dodici Apostoli, leggenda della cucina veronese. L’idea è quella di dedicare una sala in fiera, a Verona, ad Angelo Betti, il padre del Vinitaly. L’idea è una bella idea. Spero che qualcuno in fiera possa prenderla in considerazione, anche perché l’edizione del 2016 sarà la cinquantesima del Vinitaly. In fiera hanno già detto che il Vinitaly del cinquantenario vedrà cosa nuove affiorare. Bene, dico, e allora ripartiamo anche dalle radici. Sarebbe insomma bello, a mio avviso, che si guardasse al nuovo cominciando col ricordare con un gesto simbolico colui che al Vinitaly – allora erano le Giornate del Vino Italiano – diede vita.

Una sala, una delle tante, per Angelo Betti. Va bene onorare i grandi musicisti italiani come Respighi o Rossini, cui oggi sono intitolate le sale in fiera, ma forse è più consono che l’omaggio ai compositori lo faccia l’Ente lirico dell’Arena di Verona, piuttosto che Verona Fiere. La fiera potrebbe fare qualche cosa per chi, cinquant’anni fa, rese il Vinitaly possibile.

Tutto cominciò con un cartello con su scritto “Vinitaly” sull’uscio del palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra, quando – era il 22 e 23 settembre del 1967 – si allestì la prima edizione delle Giornate del Vino Italiano. Betti, allora, era il Segretario generale della fiera scaligera. Ho già scritto qualche tempo fa, ricordando l’avvio del Vinitaly, che “il seme era gettato, e ha dato considerevole frutto” e che dunque “il seminatore non può essere dimenticato”. Lo ripeto.

Per favore.


1 comment

  1. Giannola Nonino

    Condividiamo con emozione, e con infinita riconoscenza, la proposta di Giorgio Gioco del Rist. I Dodici Apostoli e Angelo Peretti a proposito di onorare l’indimenticabile Angelo Betti che ha creato e fatto grande nel mondo il Vinitaly
    Nel lontano 1980, nonostante il divieto assoluto di esporre la grappa , coinvolto dalla mia determinazione, mi concesse l’autorizzazione a partecipare con la Grappa Nonino –pur vietandomi la possibilità di esporre i nostri “gioielli” con la propria etichetta, vale a dire con la bottiglia piena ma ”nuda“. I nostri Gioielli, tuttavia, erano riconoscibili e inconfondibili, e anche senza etichetta ebbero un grandissimo successo!
    Dopo qualche anno, in seguito a questo grande successo, Angelo Betti, nel frattempo diventato nostro amico e sostenitore, aprì le porte del Vinitaly sia alla Grappa che all’olio, oltre alle eccellenze dell’enogastronomia italiana.
    Sottoscriviamo la proposta e rimaniamo a disposizione.
    Cordiali saluti
    Giannola con Cristina, Antonella, Elisabetta e Benito Nonino

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