Prosecco Superiore Pederiva

Pederiva

Il mio macellaio in toscana era innamorato di me. Ci vuole anche poco, visto il mio approccio al banco della macelleria. Ho gli occhi a cuoricino e l’entusiasmo di un bambino al parco giochi. Un giorno, mentre ero in fila coi clienti, si ferma, mi guarda e mi dice: “Signorina Michela… lei è così meravigliosa che non dovrebbe essere di un uomo solo”. Dagli occhi a cuoricino agli occhi sgranati con l’interrogativo, fu tutt’un attimo. “Non mi fraintenda! Ma lei è una donna così bella che tutti dovrebbero poter godere della sua compagnia”. Ora son io che mi esprimo così, davanti a Walter Pederiva, il vignaiolo solitario, il lupo, come si definisce lui. E ancora una volta ringrazio il vino che mi porta alla scoperta di anime grandi e luminose. Walter è l’uomo raro che tutte le donne cercano, colui che sa cos’è il rispetto, che sa ascoltare e che sa leggere negli occhi. “Se m’insegni a potare ti aiuto nel vigneto” gli ho detto. “Non è così semplice. Ogni vite ha la sua storia, io le conosco tutte una per una e so di cosa hanno bisogno” mi ha risposto. Intanto pota e lega con una carezza, il tutto stando in equilibrio su quella strisciolina di terreno ripida e molto scivolosa. Siamo a Valdobbiadene, nella famosa area dove nasce il Prosecco docg. Viticoltura eroica, la chiamano, ed è così che va chiamata. Walter fa il vino per istinto, dice. Non ha studi alle spalle, usa l’intuito. Il suo Prosecco Superiore è buono, ma proprio buono, e non potrebbe essere altrimenti, considerato il modo in cui lo fa. In silenzio, all’apparenza chiuso in se stesso, nella realtà connesso all’universo, con la gratitudine nel cuore e la saggezza che si esprime nei suoi gesti. Prosecco Superiore brut, pane e sopressa a me hanno trasformato una giornata nera in una serata color arcobaleno.

 

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