Prosecco, tanto rumore per nulla?

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In questi ultimi giorni ho letto qui e là sulla stampa e sul web la clamorosa notizia di maxi sequestri di Prosecco. Si è parlato anche di scandalo nel mondo del Prosecco. In realtà sono perplesso. Molto. Perché ho il dubbio che alla fin fine il tutto rischi di rivelarsi come una storia di ordinaria italica burocrazia.
Se non ho capito male – e potrei aver capito male, certo – c’è stato, su un numero consistente di cantine, un accertamento indirizzato a verificare se i dati presunti di produzione di uva per ettaro corrispondano ai mosti fermentati trovati nelle stesse cantine. Se non c’è perfetta corrispondenza, si ipotizza che vi sia quanto meno un reato amministrativo. Sono controlli che si fanno con frequenza, verifiche di routine, soprattutto in zone dove di vino se ne fa tanto.
Ora, siamo in piena vendemmia, e temo che un grosso numero di cantine in questo momento di super lavoro non abbia le carte perfettamente in regola. Insomma, la burocrazia è l’ultima cosa a cui si pensa, in questi giorni, quando arrivano i carri carichi di uva e magari fai le tre di notte per svinare.
Certo, le norme vorrebbero che la corrispondenza vi fosse con immediatezza, e quando c’è una norma, se non la rispetti non sei a posto. Nei fatti, però, molte volte alla burocrazia ci si pensa con un certo ritardo rispetto al lavoro di cantina. Ovvio che se nel frattempo arriva una verifica, non sei a posto e ti becchi una multa.
Non vorrei minimizzare, non vorrei essere scambiato per un pompiere che vuol difendere il mondo prosecchista, ma ho il dubbio che la questione possa essere fondamentalmente questa: un disallineamento nelle carte. Un disallineamento che costerà delle multe, certo, perché santa madre burocrazia ha titolo per chiedere che le sue prescrizioni valgano prima di tutto.
Per contro, se le cose fossero davvero così come sospetto, non vorrei anche che poi si finisse per dare addosso a chi ha fatto i controlli. I controlli si eseguono – e si devono eseguire, nell’interesse di tutti – perché ci sono delle norme il cui rispetto va accertato, ed è proprio attraverso le verifiche sul rispetto di quelle norme che è possibile individuare anche le vere contraffazioni, le truffe, i reali scandali del vino e della vigna, che in tal caso vanno stroncati in maniera vigorosa. Ovvio però che se durante queste verifiche non hai, semplicemente, le carte a posto, spieghi, ti metti in regola e paghi l’inevitabile multa.
È come quando stai guidando e ti fermano i carabinieri. Può essere che ti sia dimenticato di rinnovare la patente, e vieni sanzionato. Ti incavoli, certo, se devi tirar fuori i soldi per la multa. Però quei controlli fatti sulla strada servono anche a prevenire ben più gravi situazioni. Dunque, ben vengano anche i posti di blocco. E ben vengano i controlli periodici nelle cantine.

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