Ruge, il Prosecco che sa essere grande

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Questo pezzo è dedicato a quelli che non hanno nelle loro corde il Prosecco. Sveglia, signori, ché ci sono delle splendide bolle in terra prosecchista. A Valdobbidadene, per esempio, c’è un’aziendina che si chiama Ruge e che fa grandi cose, sissignori.
Questo è anche un pezzo a quelli che il Prosecco lo accettano solo se è secco e torbido, magari, come si usa dire, col fondo. Invece i vini con le bolle che ho nel bicchiere, quelli di Ruge, appunto, sono limpidissimi e su di zuccheri. E sono eccellenti. La questione, infatti, non è se ci sia zucchero o meno. La questione è se ci sia equilibrio, e qui c’è, il che vuol dire che la bolla è gestita alla perfezione e l’acidità compensa ottimamente la morbidezza. Mai vedere solo i dettagli, mai. Occorre la visione d’assieme. E comunque io sono convinto che il Prosecco abbia nella morbidezza – quand’è originaria, dal frutto, ed è appunto messa in equilibrio della struttura e dall’acidità – la propria arma vincente, nell’immediatezza di beva e anche nella longevità in bottiglia.
Ordunque, Ruge, dicevo. Che significa Ruggero e Andrea Ruggeri, giovinotti che vengono da una famiglia storica di vignaioli e hanno deciso da una manciata d’anni (dal 2010) di uscire con le loro etichette.
L’eredità famigliare ha consegnato loro cinque ettari vitati, tutti nel paese di Santo Stefano, e uno di questi cinque è nella zona storica del Cartizze. Ne traggono quarantamila bottiglie.
Qui di seguito dico dei vini.
Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry Primario Ruge
Ora, se mi dite che avvertite i suoi 13 grammi di zucchero residuo per litro, be’, faccio fatica a crederci. Certo, è morbidamente cremoso, ma da un extra dry m’aspetto che sia morbidamente cremoso, o no? C’è poi una sferzata di freschezza alpina che inonda il palato e invita all’incontro con la tavola. In vendita a 7 euro.
(89/100)
Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut Annuale 2015 Ruge
Ecco, me ne berrei una bottiglia da solo. Un classico brut da compagnia, da chiacchiera, da aperitivo, con la mela croccante e una traccia floreale. Ha 8 grammi-litro di residuo zuccherino. Sosta sui lieviti una cinquantina di giorni al termine della presa di spuma. Ovviamente metodo Charmat. In cantina lo vendono a 7,5 euro.
(86/100)
Valdobbiadene Superiore di Cartizze Dry Ruge
Et voilà, 18 grammi di zucchero residuo per litro e gridare al miracolo. Frutti bianchi croccantissimi e bouquet di fiori alpini, e l’acquolina che inonda la bocca e la capacità di stare in tavola alla grande. Uno di quei vini che lasciano il segno anche nell’animo del più ostinato denigratore del Prosecco. Sono 12 euro ottimamente spesi.
(93/100)
Ah, solo un’ultima cosa per chi comunque cerca il Prosecco col fondo. Lo fanno anche Ruggero e Andrea Ruggeri. Non l’ho assaggiato, ma lo fanno. Esce un anno dopo la vendemmia.

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