Se la gente volesse il vino che “sa di poco”?

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Nei giorni scorsi si è detto e scritto di tutto e di più sul volantino della Lidl che presentava i vini della “Selezione Gambero Rosso” con descrizioni un po’ – come dire – crude. Per esempio, riguardo a una Malvasia frizzante dei Colli Piacentini si leggeva così: “Delicatamente vegetale, mela, floreale, una bolla un po’ aggressiva, sa di poco però”. Così quel “sa di poco” sembra proprio fuori dagli schemi della comunicazione pubblicitaria, pressoché sempre improntata all’elogio. Eppure quella Malvasia che “sa di poco” è in vendita a 2,99 euro alla bottiglia, che per la Lidl non è un “primo prezzo”, perché c’è roba che costa di meno, sugli scaffali. Allora, come si spiega che la catena tedesca di hard discount lo faccia dire addirittura al Gambero Rosso che il vino “sa di poco”?
Ora, io non pretendo di sapere cosa passi nella testa dei responsabili del marketing e della comunicazione della Lidl, però per rispondere alla domanda che ho appena posto mi faccio un’altra domanda: e se il cliente medio della Lidl volesse proprio un vino bianco che “sa di poco”?
D’accordo, uno che se ne intende, il vino che “sa di poco” neppure lo prende in considerazione, ma non ritengo che questo tale sia il cliente tipo della Lidl. Prendo anzi atto che un vino che “sa di poco” può piacere a tantissime persone.
C’è in particolare una tipologia di vino bianco che ha spopolato – e tuttora spopola – in giro per il ondo proprio perché “sa di poco”. È il Pinogriscio, pronuncia americana del Pinot Grigio. Ecco, il Pinot Grigio si è imposto in America soprattutto perché “sa di poco” (lasciamo perdere le produzioni d’eccellenza, che rappresentano numeri marginali). Se vogliamo dirlo in maniera più ricercata – e la definizione la prendo da un articolo che ho letto sul sito dell’Associazione italiana Sommelier -, per “una neutralità gusto olfattiva non ostile a quei palati che ancora non avevano conosciuto il valore della complessità organolettica di un vino”.
Ecco, non dimentichiamocelo mai che tuttora esiste una stragrande maggioranza di palati che la “complessità organolettica” non la conosce e non la vuole. Per loro, un bianco che “sa di poco”, ghiacciato da frigo, può essere perfetto. Alla Lidl, secondo me, lo sanno bene.


1 comment

  1. Nic Marsél

    Non fa una piega. Temo proprio che questo ragionamento sia applicabile a parecchi altri ambiti.

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