La fogàssa è un dolce tradizionale, schiacciato, cotto sulla graticola, in uso nella parte di provincia veronese prossima al lago di Garda: una sottile focaccia di farina, olio (un tempo però si usava grasso animale) e poco latte. C’è chi aggiunge all’impasto anche della farina di mais e un po’ di grappa. Chi ci mette anche del bicarbonato. Ne viene fuori una specie di “piadina” dolce, perfetta da intingere nel latte.
Come ho potuto appurare qualche anno fa nel corso di un’indagine che ho condotto tra le famiglie degli alunni delle scuole elementari (oggi si dice scuole primarie) della costa veneta del Garda, si tratta di una preparazione che gode tuttora di buona popolarità soprattutto a Garda a Costermano, dove ad averla provata è più del 90% degli intervistati; il dato scende progressivamente risalendo la riviera: 80% a Torri, 65% a Brenzone, 55% a Malcesine (nei due comuni più in alto, oltretutto, circa un terzo degli intervistati non sa neppure di che cosa si tratti). Notevoli differenze esistono tuttavia fra Costermano e Garda in fatto di uso familiare della fogàssa: mentre quasi tre quarti dei costermanesi dice di cucinarla tuttora in casa, a Garda l’autoproduzione interessa solo un terzo delle famiglie e più della metà dei gardesani la mangia soltanto dai nonni. A Torri invece il 60% degli intervistati assicura che la fogàssa viene preparata in casa non meno d’una volta l’anno.
Ingredienti per 4 persone
125 g di farina bianca, 125 g di farina gialla, 75 g di olio extravergine d’oliva, 1 etto di zucchero, 1 dl di latte, 20 g di grappa, mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio, sale
Preparazione
Mettete tutti gli ingredienti in una terrina e impastate fino ad ottenere un composto omogeneo. Dividete l’impasto in 3-4 pezzi ed ungetelo con l’olio. Tirate con il mattarello delle forme circolari alte 1 cm circa. Cuocete le fogasse sulla gradèla (graticola) già calda, preferibilmente su braci di olivo. Abbrustolite per una decina di minuti da ambo le parti.
