Villa Favorita, la festa del vino “naturale”

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Hai un bel dirlo delle ville palladiane cariche di fascino storico e architettonico. Per gli appassionati dei vini cosiddetti “naturali” di ville che contano, nel Vicentino, ce n’è una sola, ed è la la settecentesca villa La Favorita a Monticello di Fara, comune di Sarego. Sta sopra a una collinetta, spersa nella campagna (o in quel che resta della campagna, salvata dall’avanzare dei capannoni artigianali negli anni del boom), con un lungo viale alberato che la raggiunge. È li che tutti gli anni VinNatur organizza il proprio meeting enoico, intorno ai giorni del Vinitaly. Quest’anno si va dal 21 al 23 di marzo: si apre un giorno prima della fiera veronese, insomma. L’edizione è la dodicesime, mica male.
Angiolino Maule e il team di VinNatur dicono che questa è la festa dei vini nati da “una viticoltura che ha come primo obiettivo la produzione sostenibile e rispettosa del suolo, del microcosmo di ogni vigneto e della salute di chi pratica l’agricoltura, ma anche di chi ne consuma i frutti”. Io dico semplicemente che è un evento che mette in scena una qualità produttiva altissima, e intendo “qualità ” nella duplice accezione del valore organolettico (sono vini “buoni”, spesso anche eccellenti) ed etico (sono vini figli di una viticoltura “sostenibile”).
Quanti ce ne sono di questi vini alla festa di Villa Favorita? Tanti. Partecipano 145 aziende associate a VinNatur. Arrivano da diciassette regioni italiane, e anche da sei paesi europei (Francia, Spagna, Austria, Slovenia, Portogallo, Repubblica Ceca).
Gli orari di apertura vanno dalle 10 alle 18 per tutte le tre giornate. Il biglietto di ingresso costa 20 euro, inclusi catalogo e calice.
Ah, una cosa importante: i vini sono non solo in assaggio, ma anche in vendita, direttamente ai tavoli di chi li produce, ammesso che ne troviate ancora di disponibili quando arrivate al tavolo.